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settembre 22, 2008

Ariano Irpino. D. Peppino Pannese festeggia i suoi 70 anni di sacerdozio

Filed under: Ariano,D. Giuseppe Pannese,Diocesi di Ariano irpino-Lacedonia,news — giovanniorsogna @ 1:30 PM

D. Peppino Pannese al termine della celebrazione eucaristica saluta la comunità

ARIANO IRPINO

LA DIOCESI IN FESTA PER I 70 ANNI DI SACERDOZIO DI D. GIUSEPPE PANNESE

Il Vescovo Mons. Giovanni D’Alise, il presbiterio diocesano hanno voluto solennizzare l’anniversario della consacrazione di D. Giuseppe Pannese (1938-2008), ben 70 anni di servizio sacerdotale reso con passione e amore alla chiesa diocesana di Ariano Irpino-Lacedonia.

Con una solenne e partecipata liturgia eucaristica, D. Peppino, con suo stile semplice ed umile ha voluto ringraziare il Signore per il dono del sacerdozio. Tutta la città e numerosi fedeli della diocesi si sono stretti in preghiera, è stata una bella manifestazione di amicizia e di gratitudine all’uomo, docente e sacerdote. D. Peppino è stato per lunghi anni nel servizio alla diocesi come cancelliere vescovile, assicurando sempre la presenza nelle confessioni e nel servizio pastorale.
Il S. Padre ha inviato la benedizione apostolica.
Al termine della celebrazione vi è stato un buffet offerto da D. Peppino a tutti i partecipanti.

Anche se è costretto per la sua età ben novantatreenne, a non essere in attività come prima, il nostro caro sacerdote è presente nel centro anziani Ospizio Capezzuti ed è qui che continua nella preghiera e nel consueto servizio agli anziani.

La diocesi, la città sono grati a questo figlio benemerito.
Ci uniamo anche noi nell’augurare una serena e lunga vita, ricordando con grastitrudine il suo impegno. Grazie D. Peppino.

settembre 13, 2008

Ariano Irpino. Convegno diocesano… un faro di luce per i laici che osano l’amore

Filed under: Ariano,suggestioni,XXVIII convegno diocesano — giovanniorsogna @ 7:48 PM

FOTOCLICK
Sulla Via di Damasco. Il Musical
fotoclik … Cattedrale… il cuore e la casa di tutti che accoglie i suoi figli

Fotoklik del convegno… con D. Fabio Rosini

Ariano Cattedrale, momenti dell’assemblea diocesana

Uno contro tutti… dialogo con Dino Boffo Direttore di Avvenire

Paola Bignardi con il gruppo dell’ A.C. di Ariano Irpino-Lacedonia

UNA LUCE DI SPERANZA PER I LAICI

ACCESA PER LA CHIESA DIOCESANA DI ARIANO-IRPINO LACEDONIA

La cattedrale di Ariano Irpino, è diventata la moderna agorà in ascolto del gigante addormentato che è rappresentato dai laici. Un convegno diocesano all’insegna della gioia, della riflessione, è venuta fuori un’immagine di una chiesa locale viva, fresca che inaugura una nuova stagione di pastorale integrata, secondo la visione moderna della Chiesa italiana di Verona.

Ha sorpreso l’energia dirompente della testimonianza a cuore aperto di Paola Bignardi, già presidente dell’A.C.I. e direttrice di Scuola Italiana Moderna, intesno di suggestioni e di provocazioni l’incontro con D. Fabio Rosini, ma l’evento che più di tutti ha inciso è stato l’incontro organizzato dalla creatività dei giovani con Dino Boffo, direttore del quotidiano cattolico AVVENIRE.

Originale ed apprezzato è stato l’incontro-intervista uno contro tutti, è venuto fuori un dialogo franco, genuino, tra giovani, assemblea e il direttore di un giornale, libero, sempre pronto a dar voce e ragione alla speranza, una testimonianza aperta, fortemente motivata dalla fede e dall’amore per Cristo, il suo corpo storico che è la Chiesa, dove si è percepito l’afflato e la comunione tra il mondo ecclesiale e la gente, i giovani e gli strumenti moderni di comunicazione.

I frutti di questo convegno verranno fuori dal serio impegno dei partecipanti, ma anche dall’attenzione preferenziale per la gente, la persona e il laico, che accelera l’ora e l’impegno di amore per l’uomo che è cittadino del mondo e del cielo, dove Cristo si incontro nella sua famiglia che è la Chiesa, corpo vivo e dove tutti sono chiamati ad essere pietre vive nel costruire il Regno e la città dell’uomo.

Il Convegno, domani giorno di festa 14 settembre, esaltazione della S. Croce, si apre anche alla città con una solenne celebrazione eucaristica di ringraziamento per i doni ricevuti dallo Spirito Santo e dal Padre misericordioso. Il Palazzotto dello Sport di Cardito ospiterà anche il Musical “Sulla via di Damasco”, lo spettacolo in tour per l’Italia, per l’Anno paolino firmato da Paulicelli.

Lo spettacolo

Giovani artisti sulla Via di Damasco

In occasione dell’Anno Paolino proclamato da Papa Benedetto XVI, la Diocesi di Ariano irpino -Lacedonia ha voluto proporre , domenica 14 settembre 2004, alle ore 20,00

“Sulla via di Damasco“, musical ispirato alla vita di San Paolo, “l’apostolo dei gentili”. Lo spettacolo si terrà alle ore 20.00 al Palazzetto dello Sport di Ariano Irpino, con ingresso gratuito.

L’opera, composta dal maestro Michele Paulicelli su testo dello scrittore Michele Casella, sarà interpretata da un gruppo di giovanissimi artisti (tra attori, cantanti, ballerini e strumentisti) opportunamente coadiuvati da persone qualificate. Obiettivo dichiarato dell’ANSPI è quello di riaffermare la propria missione di servizio negli oratori e nei circoli parrocchiali, incoraggiando la pratica musicale come strumento di comunicazione con se stessi e di relazione con gli altri. Un opera che intende proporre la vita dell’Apostolo delle Genti ai giovani, uno spettacolo da gustare, meditare e da non perdere.

L’Associazione Nazionale San Paolo Italia (ANSPI) che

riunisce più di trecentomila membri attivi in duemila

oratori e circoli parrocchiali, ha dato il via alle

manifestazioni celebrative del loro patrono ( scandite

da pellegrinaggi,ritiri spirituali, conferenze) con

l’allestimento del musical.

Un vivo ringraziamento dal profondo del cuore e va a merito al nostro Vescovo Mons.Giovanni D’Alise, a tutti i collaboratori e a quanti hanno vissuto questi tre giorni di intensa esperienza nel convegno ecclesiale.

G. Orsogna

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Rassegna stampa…
DA OTTOPAGINE del 14 settembre 2008

Convegno ecclesiale, alle battute finali: musical sulla vita di San Paolo

MARIA IANNICIELLO
Ariano Irpino ”

Battute finali per il XXVIII convegno .ecclesiale che si concluderà oggi con la celebrazione eucaristica, pre­sieduta dal vescovo, Giovanni D’Alise, e concelebrata da tutti i religiosi della diocesi .. Ariano -Lacedonia. .
Sul Tricolle c’è grande attesa, dunque, non solo per la santa messa, che si svolgerà oggi alle 17:30 presso il palazzetto dello Sport di Cardito, ma soprattutto per il musical sulla vita di San Paolo.

Si tratta di una suggestiva rappresen­tazione teatrale che, come si denota dal titolo “Sulla via di Damasco”, descrive i momenti salienti della conversione di Saulo. Infatti, tutto il convegno è ruotato intorno alla figu­ra di San Paolo, il primo e grande i missionario” del cristianesimo, colui che diffuse gli insegnamenti di Cristo anche fra i pagani.
Gli incontri si sono caratterizzati soprattutto per i laboratori di approfondimento che hanno messo in primo piano gli ambiti fondamentali dell’esperienza cristiana: la vita affettiva, il lavoro e la festa, la fragilità umana, la tradi­zione e la cittadinanza che a loro : volta si intrecciano con le tre dimen­sioni della pastorale, quali l’annun­cio, la liturgia e la testimonianza .della carità.

Non sono mancati dibattiti sulle problematiche di gran­de attualità con il supporto di gior­nalisti e teologi, come don Franco Manzi, docente presso la Facoltà teologica dell ‘Italia settentrionale, Paola Bignardi, direttrice della rivi­sta Scuola italiana Moderna; don Fabio Rosini parroco di Santa Francesca Romana in Roma e idea­tore dell’itinerario dei 10 comanda­menti, nonché Dino Boffo, direttore del quotidiano cattolico “Avvenire”.

Il Convegno Ecclesiale 2008, dal tito­lo “Chiesa di Dio, come Paolo osa l’amore”, è stato, quindi, all’insegna della preghiera, della riflessione, dello studio e anche del sano diver­timento, che ha creato importanti momenti di socializzazione fra tutte; le parrocchie della Diocesi.
Maria Ianniciello

agosto 29, 2008

Ariano, Il carisma delle Suore Oblate di S. Francesco Saverio

CONSERVATORIO S. FRANCESCO SAVERIO     

Indirizzo e Recapiti

V. CONSERVATORIO 1
83031 ARIANO IRPINO AV

Tel: 0825 871201  

 

Per offerte  e adozioni a distanza si indica:

n.° 16728347

intestato a Congregazione Suore Oblate di S. Francesco Saverio

Ariano Irpino (Av)

 

 

 

Ariano Irpino

Congregazione delle Suore Oblate di

S. Francesco Saverio

 

 

 

 

 

 

 

L’origine

 

Nel cuore del centro storico arianese , collocata su una posizione dominante e strategica, lungo la via dei pellegrini, si staglia la Chiesa di S. Francesco Saverio, con l’annesso complesso del convento. Per gli arianesi è la chiesa del Conservatorio o del Rifugio. All’epoca di Clemente XII, nell’antico Ospedale per gli infermi e i pellegrini, costruito nel 1410, per munificenza dei vescovi arianesi in particolare di Mons. Filippo Tipaldi ( vescovo di Ariano dal 1717 al 1748 ), si aprì nel 1731 il convento delle converse, annesso alla chiesa di S. Francesco Saverio.  Le Suore sono il frutto di una delle tante missioni popolari.

Mons. Tipaldi  approvò le Regole e Costituzioni “per lo Conservatorio di S. Francesco Saverio, protetto e soccorso dalla maestà e nostra Regina Amalia di Napoli”, stampate nel 1746 a Napoli dal tipografo Francesco Pace .

Secondo la volontà di Tipaldi e dei suoi successori, questa istituzione religiosa ha svolto  nel corso dei secoli una notevole opera di formazione educativa delle fanciulle e degli orfani, soprattutto povere e senza dote.

In ordine di tempo si ricordano con gratitudine le figure dei vescovi  Mons. Domenico Russo, ( che pose come impegno  primario nell’attività pastorale  la formazione umana e cristiana, riaprì il conservatorio di S. Francesco Saverio per raccogliere le giovani di Ariano e dei paesi della diocesi, i benemeriti Vescovi  Mons. G. Lojacono che volle le suore presso il Seminario, Mons. Pedicini che aggiornò le regole, Mons. Nicola Agnozzi che approva definitivamente le Costituzionie e il Direttorio delle Oblate.

 La congregazione è state sempre nelle cure pastorali dei vescovi del ventesimo secolo, Mons. Capezzuto, Mons. Pedicini , che hanno aggiornato le costituzioni e sostenuto le opere missionarie.

 

Il carisma

Le suore hanno sempre incarnato il carisma del fondatore D. Francesco Saverio, impegnandosi nelle missioni, oggi hanno aperto nuove frontiere in Asia, con nuove case, sono l’orgoglio della diocesi, e una fonte inesauribile di preghiera, e di azione missionaria per la conversione dei laici. Le opere socio-assistenziali, le scuole, gli ospedali sono frutto anche dell’azione missionaria e della promozione umana.

 

Le opere di apostolato

 

La scuola, il seminario, l’ accoglienza, le parrocchie, il carcere, le baraccopoli,  la chiesa locale sono i luoghi privilegiati, in cui le Suore Oblate rispondono alle nuove sfide del nostro tempo e attuano il loro impegno di evangelizzazione, in unione con la Chiesa e ai Vescovi.

In particolare sono  presenti nella Diocesi di Paranaque –Manila, – di circa  80.000 ab., dove  operano da 12 anni, coordinate dal  vescovo Mons. Jesse Mercado.

 Nella parrocchia di S. Antonio di Padova, composta da 8.000 anime, operano le suore oblate con 11 suore, postulanti juniores, hanno concentrato le loro risorse nel settore dell’apostolato della catechesi, della scuola, specie nei quartieri baracche di 3 squaters. Qui gli abitanti sono assistiti  dalle suore nei settori sanitario, educativo e assistenziale; sono presenti nelle carceri maschili e femminili.

Suor Celina De Gregorio, appena tornata da Manila, a nome della Congregazione, lancia un accorato appello per la realizzazione del progetto, in quest’area , per la costruzione di una scuola che comprende laboratori, infermeria, con biblioteche e sale di laboratori e che copre il ciclo dalle materne alle medie.

L’opera viene affidata anche alla sensibilità arianese e dei lettori, sono anche indicate le adozioni a distanza per consentire ai fanciulli di realizzare il percorso formativo cristiano  e dare un futuro alle nuove generazioni.

 

 

 

Per approfondimento:

LE OBLATE DI SAN FRANCESCO SAVERIO DI ARIANO. Storia e spiritualità. Elena De Gregorio. Elea Press. 1994

 

 

Giovanni Orsogna

luglio 30, 2008

Ariano Irpino. Ariano, storia e assetto urbano, nuova pubblicazione.

Filed under: Ariano,news,pubblicazioni,storia — giovanniorsogna @ 2:19 PM
Copertina del nuovo libro di storia: Ariano storia ed assetto urbano, Avellino, 2008
cfr. dal sito www.http://arnanah.wordpress.com

ARIANO IRPINO
Nuova pubblicazione di storia
ARIANO STORIA ED ASSETTO URBANO

Come annunciato finalmente avrà la luce il nuovo testo di storia arianese, frutto di intense e ricche ricerche di Cesare De Padua e Pasquale Giardino, nel mese di agosto prossimo sarà presentato un ‘opera storica di notevole spessore documentale, per i tipi di Ruggiero di Avellino, da titolo: Ariano storia ed assetto urbano dalle origini al tramonto dell’età moderna, Avellino, 2008, 1° volume di pagine 648, corredato da un ricco apparato iconografico e di cartografie.
E’ un’opera a carattere enciclopedico che vaglia l’evoluzioone storico-urbanistica della città del Tricolle, che sicuramente inciderà nella riflessione storico-critica. Dopo le pubblicazioni del Vitale, del Flammia e di altri autori arianesi e non, ha il pregio di offrire una nuova visione confortata da inoppugnabili documenti storici inediti di archivi e biblioteche.
Una lettura e riflessione intrigante e a volta graffiante che analizza i fatti storici con intelligenza e carattere non comune.
La nuova pubblicazione inaugura il ciclo di eventi e rassegne della nuova Associazione culturale “Arnanah di Ariano di cui Cesare De Padua ne è il presidente.
E’ in preparazione anche una mostra documentaria che espone in anteprima una sintesi della storia arianese, che costituirà un evento per la città.
Auguro un successo editoriale e di critica.
Un anticipo ne viene data dalla brillante prefazione del Prof. Stanislao Scapati:
Una storia che, in nome della realtà obiettiva, impietosamente quanto imparzialmente, mette in luce, senza timori o falsi pudori, come nella realtà si sono svolte le vicende cittadine, non risparmiando, come è compito degli storici, critiche e condanne alla parte non sana della città, tutta avidamente predatrice dei beni pubblici, patrimonio comune di un popolo rimasto a bocca asciutta a vantaggio dei pochi che, tra pretese di nobiltà e privilegi di ogni genere, monopolizzano il potere politico”
(Dalla Presentazione di Stanislao Scapati).
F.to 17×24, pagine IV + 684 + 48 pagine fuori testo di illustrazioni e mappe a colori

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In occasione della pubblicazione del primo volume di Ariano. Storia e assetto urbano,
l’associazione Arnanah organizza una mostra sulla storia della città.
8 – 14 agosto
Via D’Afflitto 69 (presso la piazzetta Giorgione)

Materiali iconografici, cartografici e documentali

luglio 22, 2008

Ariano Irpino, S. Maria della Ferma, il quadro dimenticato

Filed under: Ariano — giovanniorsogna @ 10:37 am
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Lungo le direttrici delle vie dei pellegrini verso la Terrasanta, Ariano era un luogo di transito, soprattutto di coloro che da Napoli, Benevento e la Campania si inoltravano verso le Puglie. Nel medioevo, specie all’epoca di S. Ottone, i pellegrini venivano rifocillati nell’ospedale di S. Giacomo di Ariano, salivano lungo la strada regia, costeggiavano le mura della città, dopo aver fatto sosta presso le Fontane lungo il percorso regio, trovavano ristoro anche presso la celebre chiesa di S. Maria della Ferma, sec. XII-XVI, oggi scomparsa.

La Chiesa era nel tenimento della famiglia Carafa, nelle immediate vicinanze del casino Forte, oggi ne resta solo alcuni avanzi. Fu visitata dal Card. Diomede Carafa nelle celebri visite pastorali.

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luglio 19, 2008

Ariano Irpino,depositato il PUC, ai cittadini la parola

Filed under: Ariano,Greci — giovanniorsogna @ 3:20 PM
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Si apprende dalla stampa che dopo l’approvazione da parte della Giunta Municipale di Ariano dello strumento urbanistico PUC, la prima presentazione solo ai consiglieri della giunta da parte dei tecnici, solo in questi giorni è stato pubblicato al Comune. si passa all’ultima fase delle libere osservazioni dei cittadini e delle Associazioni.

Appena 60 giorni ci separa dall’approvazione definitiva, le osservazioni dei cittadini e delle Associazioni sono solo indicative e non hanno carattere vincolante.  Meraviglia molto che l’Amministrazione comunale, per uno strumento urbanistico che indicherà  ed organizzerà il futuro della città di Ariano.

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luglio 12, 2008

ARIANO IRPINO, OMAGGIO A MADRE GIUSEPPINA ARCUCCI

Filed under: Ariano,congregazione spirito santo,Documenti- attualita,Giuseppina Arcucci — giovanniorsogna @ 10:46 am

MADRE GIUSEPPINA ARCUCCI

TESTIMONE DI CARITA’ EDUCATIVA DEL TERZO MILLENNIO

La nostra Diocesi di Ariano Irpino-Lacedonia ha il dono di aver data le origini a numerose congregazioni religiose, frutto del dono dello Spirito Santo, della premura apostolica dei vescovi che ne hanno sostenuto le fondatrici, sono uno scrigno di carità e di santità che onorano le suore nelle missioni di apostolato, sempre fedeli al dettato evangelico. La Congregazione delle Suore dello Spirito Santo da oltre un secolo serve con dedizione la Chiesa nella fedeltà e nel carisma, ispirandosi alla loro fondatrice.

Madre Giuseppina Arcucci (1860 – 1940), aveva in Ariano Irpino (AV) creato ai primi del ‘900 una istituzione simile a questa in Bari, con l’obiettivo preciso di realizzare in pieno il dettato evangelico della solidarietà con le persone sofferenti, condividendo con loro la propria personale povertà di religiosa: con lo stesso spirito e con lo stesso carisma le suore attuali conducono questa opera in tutte le case dove svolgono il loro ministero.

La venuta ad Ariano di questa giovane dal sorriso e dalla caparbietà sicula , è stato frutto di una missione popolare. Nel 1878 scelse sia pur in prova, di insegnare in un Istituto religioso delle Suore del Preziosissimo Sangue, fondate dal canonico Tommaso Fusco (1831-1891) oggi beato; spinta soprattutto dalla sua nascente vocazione allo stato religioso.

Fu mandata dal canonico Fusco fra le sue suore di Ariano Irpino (AV), appoggiate nel monastero delle Benedettine, con il nome di “Ritiro S. Giuseppe”, sotto l’obbedienza del vescovo diocesano mons. Francesco Trotta.

Il 21 novembre del 1877 mons. Trotta trasformò il vecchio monastero delle benedettine nella “Pia Casa di Istruzione e Lavoro”, vanto della città di Ariano Irpino, chiamando ad insegnare un gruppo di maestre fra cui era Ernestina Arcucci, la quale nel 1882 vestì nel frattempo l’abito religioso, fece l’anno di noviziato e professò fra le Suore del Preziosissimo Sangue, con il nome di suor Giuseppina, tutto ciò ad Ariano, cosa eccezionale, perché sarebbe dovuto attuarsi nella Casa Madre di Pagani (SA).

L’Arcucci si dimostrò di grande abilità nell’insegnare italiano, francese e cultura generale; maestra di cucito, maglia, pizzo a uncinetto, filati, a tombolo, ricami in seta ed oro; dotata di una bella voce, suonava egregiamente e le famiglie di Ariano Irpino, erano ben liete di inviare le loro figlie alla “Pia Casa di Lavoro”, con una tanto brava maestra.

Il vescovo Francesco Trotta fu il padre spirituale di suor Giuseppina, che man mano diventò la Direttrice delle Scuole della ‘Pia Casa’.

Il vescovo Andrea D’Agostino morì il 13 febbraio 1913 nella Casa dei Vergini a Napoli, che l’aveva accolto giovane novizio fra i Padri della Missione (Vincenziani), dove era stato ricoverato da un mese per le sue peggiorate condizioni di salute.

Il suo successore mons. Cosimo Agostino prese anche lui a benvolere la Congregazione delle Suore dello Spirito Santo e si adoperò per far ottenere l’approvazione canonica della Regola e del sussidio mensile di £ 150 corrisposto alla ‘Pia Casa ‘ dalla Curia di Ariano.

L’improvvisa e immatura morte (30 marzo 1918) del vescovo, bloccò tutto ancora una volta, si sopperì al sussidio con offerte sostanziose anche dal Vaticano, dietro gli accorati appelli di madre Arcucci. Morì santamente a 80 anni, il 21 gennaio 1940; il 6 luglio 1975 la sua salma fu traslata dal cimitero cittadino, alla chiesa di S. Anna della ‘Pia Casa di Lavoro’, dove riposa nella pace del Signore fra le sue Figlie, le ‘Suore dello Spirito Santo’.

La Congregazione oggi

L’avventura è iniziata circa 106 anni fa, nel 1896, in un piccolo paese della Campania, Ariano Irpino (AV), Italia, dove un Vescovo – Mons. Andrea D’ Agostino e una donna straordinaria, Madre Giuseppina Arcucci, hanno risposto docilmente ad una particolare chiamata di Dio. Le suore sono impegnate nel campo socio-assistenziale, educativo e pastorale nella missioni all’estero.

Da quel lontano 1896, nella Chiesa, ci siamo anche noi, Suore dello Spirito Santo. Numerose sono le case la casa Madre è in Ariano Irpino, dove riposa la Serva di Dio Arcucci, la casa generalizia a Roma, a Bari, Piscina (Aq), Village Paranaque City Manila (Filippine), South Homes Binan – Laguna (Filippine), Miano (Na), Gimigliano (Cs).

Approssimandosi il prossimo capitolo generale della congregazione, da queste colonne si esprime la nostra gratitudine all’opera meritoria delle nostre suore, un pezzo del cuore di Ariano è un pò ovunque, e Madre Arcucci saprà intervdere ed incoraggiare dal cielo le sue figlie. Ci preme sottolineare che la devozione arianese per la Madre Giuseppina , genio femminile al servizio dei poveri e degli ultimi, non si è mai spenta, anzi è auspicabile che vengano attivate le nuove procedure per la ripresa del processo di beatificazione che allo stato attuale è considerato silente.

Rivolgiamo al nostro amato vescovo Giovanni e alla Congregazione l’invito a voler valorizzare la spiritualità e il carisma di un donna dalle eccellenti dote umane e spirituali, considerato l’Angelo di Ariano, in vista dei futuri programmi e del pian pastorale dell’Accelerazione dell’ora dei laici, e dell’emergenza educativa, che è sempre stata a cuore alla fondatrice e alle nostre Suore dello Spirito Santo.

Per approfondimenti e comunicazioni.

http:// www.madrearcucci.it/


“Villa Madre Arcucci”: Via Celso Ulpiani, 19 – Bari 70126
Tel. 080 553.94.80 Fax 080 554.25.97 e-mail: casafamiglia@madrearcucci.it

Giovanni Orsogna

giugno 23, 2008

I BENI ECCLESIASTICI DELLA DIOCESI DI ARIANO IRPINO-LACEDONIA

Filed under: Ariano,arte,diocesi,sacra — giovanniorsogna @ 10:46 am
Segnalo l’ottimo sito della Conferenza Episcopale Italiana, che ha messo in rete i beni ecclesiastici mobili delle diocesi italiane, è presente anche la nostra Diocesi di Ariano Irpino-Lacedonia.

Il catalogo e le schede sono state censite dal Ufficio dei Beni Ecclesiastici diocesano diretto da Mons. Donato Minelli. Compllimenti agli operatori dell’ufficio.

Invito gli studiosi a consultare il sito: http://www.chiesacattolica.it/beweb/

Sintesi della presentazione del sito:

BEWEB – Presentazione

Gli inventari informatizzati dei beni culturali realizzati dalle diocesi italiane a partire dal 1997 d’intesa con il Ministero per i beni e le attività culturali (I.C.C.D.) sono oggi disponibili nella banca dati centrale curata dall’Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici e dal Servizio informatico della Conferenza Episcopale Italiana che viene qui presentata in rete in forma ancora sperimentale. Le immagini e le informazioni in rete sono solo un limitatissimo campione delle schede di cui dispongono le singole diocesi, alle quali si rimanda per ogni ulteriore approfondimento. Abbiamo curato una presentazione che mette in evidenza non solo le caratteristiche storiche e artistiche ma anche il valore simbolico, liturgico e funzionale dei beni culturali presenti nelle chiese italiane. Questo è solo un primo passo.

sono state censite 9379 schede. Per la diocesi di Ariano irpino- solo per gli argenti n. 80 schede.

GLI OSTENSORI DI PIETRO VANNINI

Filed under: Ariano,arte sacra — giovanniorsogna @ 10:08 am

Ostensorio del Vannini di Ariano Irpino, argento dorati , 1452
Scheda tecnica a cura di Beweb, Conferenza Episcopale di Roma:

Vannini P., Ostensorio
OSTENSORIO ambito italiano Sec. XV, seconda metà (XV- 1452)
ottone sbalzato cm. 81x15x0–>
Diocesi di Ariano Irpino-LacedoniaTemi: Architetture ; Eucaristia ; Sacramento ;
Descrizione:

L’ostensorio presenta quattro colonnine tortili con piedi e capitelli, che sostengono le architetture finemente lavorate, sovrapposte e decrescenti fino alla cuspide terminale, sulla quale è una piccola croce. Il tutto, sorretto da due fusti esagonali decorati nelle faccettature con incisioni di pellicani ed uniti fra loro da un nodo cesellato ed ornato di pietre variopinte .
http://www.chiesacattolica.it/beweb/

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Ostensorio del Vannini di Bovino

PIETRO VANNINI MAESTRO ORAFO

Una recente mostra tenuta a Montalto di Castro PIETRO VANNINI (Ascoli Piceno, 14 13/1418 – 1496), al titolo Capolavori dai Musei del Louvre e di Cluny – 27 marzo – 18 luglio 2004 – Museo Sistino Vescovile di Montalto Marche, hanno consentito di riscoprire un grande maestro argentiere del sec. XV.
Il M.° Pietro Vannini da Ascoli Piceno , 1412-1469, è stato un celebre scultore, orafo e cesellatore, oltre che nella città natale , a Macerata, ha operato nel reatino, in Abruzzo, Campania e Puglia, altre opere sono custodite in Francia. Fu direttore della Zecca di Macerata. Ha ha eseguito due splendidi ostensori del sec. XV, uno è custodito nel tesoro del Museo diocesano di Ariano e l’altro della medesima fattura in quello di Bovino (Fg). I critici hanno attribuito diverse opere, la formazione artistica è maturata a Venezia. Nel Museo Sistino di Montalto delle Marche si conserva una splendida croce a stile in lamina d’argento dorato, decorata con raffinati smalti traslucidi, realizzata nella prima metà del ‘400; mentre nel Museo Diocesano di Ascoli Picenoè custodito il Braccio-reliquiario di S. Emiddio.
La committenza del Vescovo di Ariano Mons. Orso de Leone, cappellano del Re di Napoli, è avvenuta un epoca matura, difatti l’ostensorio arianese è datato al 1452 come risulta dell’iscrizione incisa sul piede:

Ursu Leo Ep.s Arianen MCCCCLII Petrus Esculo de Marchie oc (sic!) fecit

L’opera è in argento dorato,con decorazione di smalti, in stile gotico, nel sec. XVII un maldestro restauro ha manomesso la bellezza originaria, difatti due colonnine tortile sono state tagliate e sostituite da due angeli oranti. Invece quello di Bovino, conserva le stesse dimensioni e composizione originaria.

Prima di descrivere gli ostensori è bene fare un accenno alla splendida croce astile proveniente dal Parigi:
Croce astileArgento fuso, sbalzato, bulinato, cesellato e dorato su supporto di legno; smalti traslucidi; cristallo di rocca, cm 60 x 52Paris, Musée National du Moyen-Age – Cluny (mv. Ci. 9927)
Pietro Vannini (1413/1418 – 1496)

Croce astile (recto)
DA PARIGI A MONTALTO

“La croce astile, munita cioè di un prolungamento in ferro per l’inserimento nell’asta processionale1, è realizzata in lamina d’argento dorata, fissata su un supporto di legno; i punti di tangenza delle diverse lamine sono coperti da una finissima cornice a doppia dentellatura. La sagomatura perimetrale determina lievi sporgenze a punta, a metà dei bracci, conclusi da formelle polilobate mistilinee. L’intera superficie della lamina è lavorata con un punzone puntiforme che produce un effetto a ‘buccia d’arancia’, o sablé, da cui emergono elaborati motivi floreali e vegetali lisci, realizzati a bulino e cesello. In corrispondenza delle espansioni dei bracci sono inserite placchette romboidali in smalto traslucido contornate da cornicette dentellate; un’unica placchetta rotonda è posta dietro la testa del Crocifisso. Lungo lo spessore, coperto da una striscia di rame, sono inserite 37 piccole sfere in cristallo di rocca, di diversa grandezza.Il programma iconografico della croce presenta il consueto schema
GLI OSTENSORI
Ostensorio di Ariano Irpino Ostensorio di Bovino
PIETRO VANNINI(Ascoli Piceno, 14 13/1418 – 1496)

Croce astileArgento fuso, sbalzato, bulinato, cesellato e dorato su supporto di legno; smalti traslucidi; cristallo di rocca, cm 60 x 52Paris, Musée National du Moyen-Age – Cluny (mv. Ci. 9927)
La croce astile, munita cioè di un prolungamento in ferro per l’inserimento nell’asta processionale1, è realizzata in lamina d’argento dorata, fissata su un supporto di legno; i punti di tangenza delle diverse lamine sono coperti da una finissima cornice a doppia dentellatura. La sagomatura perimetrale determina lievi sporgenze a punta, a metà dei bracci, conclusi da formelle polilobate mistilinee. L’intera superficie della lamina è lavorata con un punzone puntiforme che produce un effetto a ‘buccia d’arancia’, o sablé, da cui emergono elaborati motivi floreali e vegetali lisci, realizzati a bulino e cesello. In corrispondenza delle espansioni dei bracci sono inserite placchette romboidali in smalto traslucido contornate da cornicette dentellate; un’unica placchetta rotonda è posta dietro la testa del Crocifisso. Lungo lo spessore, coperto da una striscia di rame, sono inserite 37 piccole sfere in cristallo di rocca, di diversa grandezza.Il programma iconografico della croce presenta il consueto schema figurativo che riassume il mistero della Redenzione attraverso il sacrificio di Cristo: il recto testimonia infatti il momento culminante della Passione, con Gesù crocifisso tra la Madonna, san Giovanni Evangelista e la Maddalena. In alto compare san Pietro, unico personaggio non pertinente in questo contesto dove appaiono, di solito, l’Eterno o un angelo, ma che è forse legato alla committenza del manufatto. Sul verso è simboleggiata la Rivelazione attraverso le figure del Redentore benedicente e dei quattro Evangelisti espressi dai rispettivi emblemi. La narrazione per immagini è ripresa dalle placchette in smalto le quali, accanto a santi e profeti di incerta identificazione, raffigurano san Giovanni e l’Addolorata, oltre al ‘Pellicano mistico’, l’animale che nutre i piccoli col proprio sangue ed è un antico simbolo del sacrificio di Gesù. Anche la reiterata presenza delle piccole sfere in cristallo di rocca che sottolineano il mosso perimetro della croce non sembra casuale, ma legata al simbolismo dei lapidari medievali che accostavano al quarzo, limpido e incolore, la figura di Cristo, morto innocente sulla croce.Sul recto della croce è posto, dunque, il Crocifisso, in argento, a tutto tondo, col capo lievemente reclinato e i fianchi cinti da un perizoma drappeggiato e dorato. Nelle terminazioni sono sistemate le quattro microsculture, fortemente aggettanti ed emergenti dal perimetro delle formelle, che rappresentano la Madonna Addolorata e san Giovanni Evangelista, ai lati; san Pietro, in alto; Maria Maddalena, in basso. I personaggi, con viso e mani d’argento e vesti dorate, sono a figura intera, ma accoccolati su piccole mensole a forma di fiore. I morbidi ed ampi panneggi delle vesti accompagnano il movimento raccolto dei corpi e i gesti affranti dei due Dolenti e della Maddalena dai volti contratti dal pianto; meno espressiva la figura di san Pietro che recava qualcosa nella mano sinistra, verosimilmente le chiavi, oggi perdute. Al centro della croce, dietro la testa del Crocifisso, è posta la formella in smalto traslucido raffigurante il ‘Pellicano mistico’; l’immagine è realizzata in diverse gradazioni di lilla su fondo blu. Le altre placchette, in smalti vivacemente policromi, disposte lungo i bracci, presentano un santo con corta barba, manto orlato di pelliccia e rotulo, in alto; san Giovanni Evangelista, con penna e libro, a sinistra; la Madonna addolorata, a destra, e, in basso, san Paolo, con libro e spada.Sul verso, al centro, si trova il Redentore benedicente, seduto su una mensola a forma di cherubino. Nelle quattro terminazioni sono i simboli degli Evangelisti, realizzati ad altissimo rilievo e posti su supporti a forma di fiore: in alto è l’aquila di san Giovanni con due tomi tra gli artigli, cioè il Vangelo e il libro dell’Apocalisse; ai lati, il toro di san Luca e il leone di san Marco; in basso, la raffigurazione è duplice: si vede, infatti, san Matteo, seduto e con in mano un volume, che indica il proprio emblema, un piccolo angelo inginocchiato ai suoi piedi. Nelle quattro placchette in smalto traslucido policromo sono raffigurati due santi tonsurati, con un libro e la mano aperta, in alto e a sinistra; un profeta, a destra, con un lungo cartiglio con iscrizione di cui si leggono solo le lettere “PR (OF) ETA”, ma non il nome; e in basso un personaggio tonsurato, con un ciuffetto sulla fronte, in atto di accostare i due indici delle mani, forse un’ allusione alla duplice natura, umana e divina, di Gesù.La croce è entrata nel Museo di Cluny nel 1880 per acquisto dell’allora direttore Edmond du Sommerard in occasione della grande asta dei beni del principe Anatolio Demidoff tenutasi in quell’anno a Firenze, presso il palazzo di San Donato2· Nel catalogo di vendita la croce, considerata di ambito bizantino, figurava al n. 381 ed era datata al XIV secolo. Nella relazione in merito all’acquisto, stesa il 26 marzo 1880 e conservata agli atti del Museo di Cluny, vi è l’unico riferimento alla provenienza, un “convento dell’Appennino” dove la croce era esposta alla venerazione dei fedeli. Da lì l’opera sarebbe stata prelevata (acquistata ?) da un amico del principe Demidoff che l’aveva acquisita per la propria collezione3. È presumibile che il “convento dell’Appennino” si trovasse in area centro-italiana, tra Marche, Lazio ed Abruzzo; ma le ricerche fin qui condotte, soprattutto in area ascolana, non hanno dato alcun esito. Peraltro non è questo un caso isolato, essendo ben nota la grave dispersione di opere d’arte, e di oreficerie, in particolare, verificatasi nel corso degli ultimi decenni dell’Ottocento, che ha interessato soprattutto le zone più interne delle regioni citate4.Dopo la sua entrata nel Museo parigino, la croce è stata oggetto di alcune notazioni che ne hanno meglio puntualizzato l’ambito e l’epoca di esecuzione avvicinandola alla figura di Nicola da Guardiagrele5. Tale collocazione è ancora mantenuta nel catalogo del 19726, ma in quello stesso anno Valentino Pace escludeva l’accostamento al maestro guardiese per le croci di Cluny e della chiesa di San Giovanni a Penne “le quali indirizzano verso i modi dell’altro grande orefice delle vicine Marche: Pietro Vannini” 7. L’attribuzione era poi confermata da Ezio Mattiocco in una lettera inviata al Direttore del Museo di Cluny8 nella quale venivano indicate, come termini di confronto, le croci di Pietro Vannini conservate a Preta e a Pinaco, studiate da Luisa Mortari 9.La personalità artistica di Pietro Vannini è stata più volte oggetto di studio, nel corso del Novecento, dopo che Émile Bertaux, alla fine del secolo precedente, gli aveva attribuito l’Ostensorio di Bovino, presentato all’Esposizione di Orvieto (1896) e gli aveva poi dedicato un saggio monografico (1897) in cui veniva delineata l’ancora poco nota figura dell’orafo10. Ma la sua opera non è mai stata trattata in modo complessivo, così da definirne la collocazione e le linee di sviluppo nell’ambito di quella che è stata una delle maggiori scuole di oreficeria del Quattrocento italiano, e cioè quella fiorita ad Ascoli Piceno11 . Non v’è dubbio, tuttavia, che l’Abruzzo e la figura di Nicola da Guardiagrele siano stati punti di riferimento per la cultura orafa delle Marche meridionali e anche per Pietro Vannini. Nonostante la grande e inconfondibile personalità del Maestro ascolano, infatti, che fa presupporre la conoscenza di ambienti culturali diversi, da Firenze al Veneto, la croce di Cluny, forse più che altre opere, sembra riprendere suggestioni abruzzesi. Queste sono individuabili soprattutto nella struttura della croce, dai bracci espansi nella parte centrale, con l’inserimento di smalti, così come nelle opere di Nicola da Guardiagrele e come il Vannini propone anche nelle sue croci di Osimo 12 e di Pinaco. Ma soprattutto sembra accostabile a stilemi non solo guardiesi, ma più genericamente abruzzesi, il modulo decorativo delle lamine, con eleganti e naturalistici elementi vegetali che ricoprono fittamente la superficie dei bracci, secondo un gusto ornamentale diverso, sia sotto il profilo stilistico che tecnico, dal più elementare e stilizzato tralcio vegetale di altre croci del Vannini. In esse, infatti, i bracci sono percorsi da un lungo setto ad andamento ondulato, nei meandri del quale sono poste rosette stilizzate. Il tutto è reso con un sommario lavoro di sbalzo e cesello che fa emergere semplici forme arrotondate e lucenti da un fondo sablé. Oltre che nella citata croce di Preta, tale decoro torna nelle croci di Monsampolo del Tronto, di Montefiore dell’Aso, di San Severino, recentemente accostate ai modi del Vannini e della sua bottega (…)
Fonte: Catalogo Mostra. Sito Internet.

giugno 17, 2008

Ariano Irpino, ancora vittime innocenti sulla strada

Filed under: Ariano,CRONACA — giovanniorsogna @ 12:27 PM

Un mazzo di fiori, un lumino e… tanta tristezza per l’ennesima vittima innocente sulla strada nazionale 90 di Cardito, è volata al cielo l’anima di un nostro carissimo concittadino, giovane e innamorato della vita. Non basta il cordoglio della città, anche le preghiere possono lenire in parte la sofferenza della famiglia. siamo vicini alla famiglia e piangiamo l’ultima vittima delle nostre strade, non piu’ sicure. Una preghiera in ricordo per Carmine Gemma, per non dimenticare tutte le altre della strada dei Cardito.
Cardito di Ariano è un popoloso quartiere che ormai assume una conformazione di una cittadina, ad alta densità abitativa. Forse per l’Amministrazione lo considera ancora un serbatoio di voti, ma tutti i cittadini arianesi si ribellano per i molteplici ed inascoltati appelli perchè si prendano idonee ed improrogabili iniziative per la prevenzione e risoluzione del problema delle nostre strade cittadine.
L’arteria ad alta pericolosità riguarda il tratto che dai Martiri con la variante si inoltra anel quartiere Cardito, in particolare dall’incrocio della Maddalena, per un discesa, taglia in due il quartiere di Cardito fino ad arrivare all’altezza del carcere giudiziario. La scarsità dell’illuminazione, il non rispetto dei limiti di velocità, la mancazanza di dissuasori sonori e/o di particolari illuminazione in corrispondenza dei passaggi pedonali, la carenza di marciapiedi per tutto un tratto altezza della Quinta Strada e Bar Valerio, costituiscono l’altissimo pericolo che causa incidenti mortali. Negli ultimi anni si tratta di un bollettino di guerra con oltre 15 morti della strada. Se si aggiunge la presenza di 3 istituti scolastici inferiori e superiori, l’affluenza incontrollata dei numerosissimi veicoli, in mancanza di una disciplinare ed un governo del tratto stradale, non è piu’ tollerabile consentire ulteriori vittime.
L’Amministrazione Comunale, gli Organi competenti Magistratura, Prefettura, ed Comando di Polizia Urbana, non possono assistere inerti senza fare qualcosa.
I cittadini di Cardito e di Ariano sono invitati a firmare la petizione popolare perchè vengano prese misure urgenti per risolvere il problema. A ciascuno il suo, e a tutti spetta la responsabilità morale, perchè si ponga fine a questo stillicidio. La petizione può essere firmata presso la cartolibreria CART del Prof. Antonio Russolillo e il Bar Valerio.
Intanto si chiede agli Organi competenti, al Comune di Ariano, al Comando dei vigili Urbani, ai signori consiglieri comunali di attivarsi per dare una seria risposta al problema.
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Dalla stampa:
Travolto ed ucciso da un camion
ARIANO IRPINO – Travolto ed ucciso da un autocarro mentre attraversava la strada. Carmine Gemma, trentanove anni, è morto sul colpo. Troppo gravi le lesioni riportate dopo l’impatto prima contro il mezzo, un ford transit, e poi sull’asfalto. L’incidente è avvenuto intorno alle 00.30 della scorsa notte. Più precisamente nei pressi della rotatoria di località Cardito ad Ariano Irpino.Carmine stava attraversando la strada, stava rientrando a casa, probabilmente dopo una passeggiata.E’ stato un attimo, un autocarro è sopraggiunto dalla corsia opposta e lo ha letteralmente travolto. Probabilmente la scarsa illuminazione dell’arteria, ubicata in uno dei posti centrali di Ariano, ha contribuito alla scarsa visibilità e alla difficoltà dell’autista di evitare il pedone. Sembrerebbe, dalle prime testimonianze raccolte dagli inquirenti che il conducente del mezzo non si sarebbe nemmeno reso conto di quanto accaduto. Sarebbero stati alcuni passanti a farlo fermare. Il conducente del mezzo P.A quaranta anni che, domenica sera era in compagnia della moglie ( entrambe di Frigento)è ritornato subito sul posto per accertarsi dello stato di salute dell’uomo. Ma per Carmine non c’è stato nulla da fare. Oggi sarà effettuata l’autopsia presso l’Ospedale di Ariano Irpino. Il medico legale che si occuperà dell’esame è Oto Macchione.IL FATTO Lunedì alle ore 00.30 un uomo di Ariano Irpino G.C. di trentanove anni ha perso la vita dopo essere stato investito da un autocarro condotto da un quarantenne residente a Frigento. L’impatto mortale si è avuto all’altezza del km. 21+800 della SS 90 delle Puglie in località Cardito, nei pressi della rotatoria.L’investitore subito dopo l’impatto è tornato sul luogo dell’investimento dopo che due passanti gli hanno fatto notare quanto accaduto.Sul posto i Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Ariano Irpino hanno soccorso il malcapitato ma non c’è stato nulla da fare poichè il trentanovenne è arrivato presso l’ospedale arianese già morto.Le cause dell’investimento sono al vaglio della magistratura arianese e del caso sono stati informati il Procuratore Capo della Luciano D’Emmanuele e il sostituto Procuratore Dottor Arturo De Stefano.I soccorsiAd avvertire i soccorsi alcuni ragazzi che erano in zona. Tempestiva la presenza dei sanitari del 118 e dei carabinieri di Ariano Irpino coordinati dal capitano Pasquale D’Antonio.
Fonte:Corriere
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