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settembre 22, 2008

Ariano Irpino. D. Peppino Pannese festeggia i suoi 70 anni di sacerdozio

Filed under: Ariano,D. Giuseppe Pannese,Diocesi di Ariano irpino-Lacedonia,news — giovanniorsogna @ 1:30 PM

D. Peppino Pannese al termine della celebrazione eucaristica saluta la comunità

ARIANO IRPINO

LA DIOCESI IN FESTA PER I 70 ANNI DI SACERDOZIO DI D. GIUSEPPE PANNESE

Il Vescovo Mons. Giovanni D’Alise, il presbiterio diocesano hanno voluto solennizzare l’anniversario della consacrazione di D. Giuseppe Pannese (1938-2008), ben 70 anni di servizio sacerdotale reso con passione e amore alla chiesa diocesana di Ariano Irpino-Lacedonia.

Con una solenne e partecipata liturgia eucaristica, D. Peppino, con suo stile semplice ed umile ha voluto ringraziare il Signore per il dono del sacerdozio. Tutta la città e numerosi fedeli della diocesi si sono stretti in preghiera, è stata una bella manifestazione di amicizia e di gratitudine all’uomo, docente e sacerdote. D. Peppino è stato per lunghi anni nel servizio alla diocesi come cancelliere vescovile, assicurando sempre la presenza nelle confessioni e nel servizio pastorale.
Il S. Padre ha inviato la benedizione apostolica.
Al termine della celebrazione vi è stato un buffet offerto da D. Peppino a tutti i partecipanti.

Anche se è costretto per la sua età ben novantatreenne, a non essere in attività come prima, il nostro caro sacerdote è presente nel centro anziani Ospizio Capezzuti ed è qui che continua nella preghiera e nel consueto servizio agli anziani.

La diocesi, la città sono grati a questo figlio benemerito.
Ci uniamo anche noi nell’augurare una serena e lunga vita, ricordando con grastitrudine il suo impegno. Grazie D. Peppino.

settembre 21, 2008

Giovani ed Europa: RadioWb-Europa al servizio dei giovani

Filed under: Euiropa,giovani,news,radioweb-europa — giovanniorsogna @ 7:41 am

GIOVANI ED EUROPA: AL VIA IL SITO “RADIO WEB EUROPE” PER UNA PARTECIPAZIONE ATTIVA

GIOVANI ED EUROPA: AL VIA IL SITO “RADIO WEB EUROPE” PER UNA PARTECIPAZIONE ATTIVA
Coinvolgere i giovani e la società civile europea nel dibattito sul futuro dell’Europa attraverso metodi e strumenti innovativi: questo l’obiettivo del portale web del progetto “Radio Web Europe” che da oggi è online all’indirizzo www.radiowebeurope.euRadio Web Europe rientra tra i progetti paneuropei approvati dalla Commissione europea nell’ambito del “Piano D per la democrazia, il dialogo e il dibattito”, e vede coinvolti in qualità di partner 8 organizzazioni di 7 Stati membri: CENASCA CISL (IT), coordinatore del Progetto; CABA (PT); CECE (ES); CESFOR (IT); MPRC (LT); ProjectOffice (AT); Townfield Training (UK); UHM (MT).
L’originalità del sito web sta nell’utilizzo di prodotti multimediali, quali video ironici, giochi, interviste, cartoni e spot, per suscitare interesse su argomenti che sono generalmente percepiti come distanti, dando a tutti la possibilità di esprimere la propria opinione e far sentire la propria voce su argomenti riguardanti il futuro dell’Unione europea.Il portale web ospiterà infatti contenuti multimediali che verranno prodotti nei prossimi mesi direttamente dai giovani, i quali saranno dunque i veri protagonisti, poiché avranno l’opportunità di produrre ed inserire i propri contributi audio/video. L’obiettivo perseguito non è solo informare i giovani cittadini rispetto alle attività dell’Unione europea, ma soprattutto attivare un reale processo di ascolto da parte delle istituzioni europee nei confronti dei loro bisogni.Gran parte dei contenuti audio e video presenti nel portale sono disponibili in podcasting, sono cioè facilmente scaricabili in modo automatico da internet.
Ulteriori informazioni possono essere richieste a:info@radiowebeurope.eu

settembre 8, 2008

Ariano Irpino… in preparazione del Bicentenario della nascita di Pietro Paolo Parzanese

Girovaga: Roberta Pestalozza arpa e voce

Roberta Pestalozza arpa e voce
Descrizione:

Ho l’arpa al collo , son viggianese
Tutta la terra è il mio paese.
Come la rondine che lascia il nido,
passo cantando di lido in lido:
e fin che in seno mi batte il cor
dirò canzoni d’armi e d’amor.
Pietro Parzanese, poeta campano del secolo XIX) (Parzanese è nato ad Ariano Irpino nel 1809 è morto a Napoli nel 1852)

Poesia che bene descrive lo spirito e la vita dei viggianesi, girovaghi, suonatori della Lucania. Il concerto prenderà spunto dal loro repertorio (tarantelle, polke, quadriglie, tarasconi). Al suono dell’arpa Roberta avvicinerà la voce. Un viaggio per l’Italia, disegnando e confondendo confini, raccontando mestieri e sentimenti. Dal Molise alla Puglia, dal Po alla Laguna, dalla Sicilia alla Toscana; pastori, pescatori, amori….

settembre 2, 2008

Questione Balcania. Quale futuro

Filed under: Albania,news,questione balcanica — giovanniorsogna @ 2:13 PM

Dalla Albanian American Civic League
La questione albanese ancora irrisolta
L’unificazione di tutte le terre albanesi non è la risposta
venerdì 1 agosto 2008
Tutte le versioni di questo articolo:
[English]
[italiano]
[shqipe]
Riceviamo dalla Balkan Affairs Adviser della Albanian American Civic League uno scritto di Joe DioGuardi basato su un suo recente discorso tenuto a Washington, sul futuro degli albanesi in Europa sud orientale. Le versioni albanese e inglese erano incluse, qui presentiamo la nostra traduzione in italiano.
(Nota—Questo articolo si basa su un discorso presentato a Washington, il 14 luglio di introduzione ad una conferenza sul futuro degli albanesi nei Balcani, sponsorizzato dalla divisione esteri del Dipartimento di Stato americano e dalla CIA (Central Intelligence Agency).
LA QUESTIONE ALBANESE SI PROLUNGA
di Joseph J. DioGuardi
* * * *
Vi ringrazio per l’opportunità datami di parlare delle sfide economiche e politiche che gli albanesi si trovano a dover affrontare oggi nei Balcani, e di come queste sfide, se non raccolte, possano influenzare la pace e la stabilità dell’Europa sud orientale. Shirley Cloyes, esperta di affari balcanici, nonché mia moglie, è con noi oggi. Siamo appena tornati da un viaggio informativo dalla Kosova, e Shirley presenterà un rapporto, intitolato “Kosova alla deriva”, ai leaders di politica estera alla Camera e al Senato questa settimana.
L’unificazione non è la risposta
Prima di tutto, lasciate che chiarisca la mia posizione attuale (e di sempre) in relazione all’unificazione politica delle terre albanesi, unificazione che richiederebbe variazioni delle frontiere attualmente esistenti. Questo è il problema che sembra provocare le piú grandi paure fra gli esperti di politica estera preoccupati che nei Balcani ci siano pace e stabilità durature. (È anche un argomento usato dagli avversari tradizionali del popolo albanese e dei musulmani, in generale, per attizzare le fiamme del razzismo e dell’odio etnico).
In breve, io non sostengo tale unificazione né l’ho mai proposta come soluzione per i sette milioni di albanesi che vivono fianco a fianco oggigiorno nell’Europa sud orientale. E neanche la propone nessuno della direzione della Albanian American Civic League (la lobby indipendente che fondai nel 1989). In effetti, non ho rilevato alcun sostegno di una qualche importanza, nella comunità albanese, per l’unificazione politica delle terre albanesi, negli ultimi venti anni da quando ho lasciato il Congresso. Certamente ci sono gruppi marginali e opportunisti che ne parlano di tanto in tanto, ma questi non hanno un sostegno scarso o nullo nei Balcani o nella diaspora albanese.
Una fusione di Kosova e Albania?
Da un punto di vista logico, l’unione piú probabile sarebbe quella tra Kosova e Albania (essendo questi stati sovrani), tale evento costituirebbe inoltre l’anello chiave per qualsiasi processo di unificazione albanese. In realtà non ho visto alcuna azione coordinata tra partiti politici o elites politiche locali e popolo albanese che possa neanche lontanamente attivare tale processo. Credo che in realtà succeda proprio l’opposto, perché gli albanesi di Kosova e di Albania hanno avuto esperienze storiche e politiche molto divergenti sin da quando emersero dalle ceneri dell’Impero ottomano nel 1912. L’impatto terribile della dittatura comunista stalinista di Hoxha sugli albanesi dell’Albania comprendeva l’isolamento totale dagli albanesi della Kosova e ciò ha creato ambienti culturali, spirituali ed economici molto differenti tra loro.
D’altro canto, credo che l’idea di unificazione o di “Grande Albania” sia in realtà un mezzo per la lobby serba ed i suoi alleati a Washington e Bruxelles per distrarci dalla necessità che la Serbia ha di democratizzarsi del tutto e di integrarsi in Europa. Lo scomparso dittatore Slobodan Milosevic usava tale concetto per spaventare l’Europa con i “musulmani albanesi” marginalizzando ulteriormente il popolo albanese della Kosova, mentre perseguiva il suo piano per la “Grande Serbia”, parzialmente realizzato con la creazione della Srpska [Repubblica Serba della Bosnia, NdT]. (I successori di Milosevic continuano il “sogno” di impero serbo espandendo la Serbia a Mitrovica nella Kosova settentrionale, attraverso la partizione de facto della Kosova contro il volere delle Nazioni Unite e dell’Unione Europea). Infine, non ho alcun dubbio che qualsiasi cambio di frontiere in Europa oggi provocherebbe danni maggiori e un’inutile instabilità a causa di altri gruppi etnici racchiusi in frontiere manipolate, come gli ungheresi, divisi tra Ungheria, Serbia (Vojvodina), Romania, e Slovakia, e i Kurdi, parimenti divisi, ma che vivono contiguamente in Turchia, Iraq, e Iran.
Controllo maggioritario e diritti delle minoranze—La sola soluzione reale
E allora qual è la rispsota per il popolo albanese? In Kosova è il controllo della maggioranza e dei diritti delle minoranze e integrazione nell’Unione Europea. La Kosova ha una maggioranza albanese del 92 percento. Merita di essere indipendente. Le sue frontiere non si sono modificate da quando la Jugoslavia si è disintegrata—sono solo diventate da frontiere di una Repubblica/provincia a frontiere di una Nazione. Le frontiere della Kosova non dovrebbero essere modificate ora per accontentare la Serbia e la Russia. (Tra l’altro la Russia dovrebbe essere contrastata, e a voce alta, dalla EU e dagli USA per immischiarsi nella politica europea estera e interna). Inoltre, i diritti delle minoranze albanesi in Montenegro, Presheva, Grecia, e Macedonia devono soddisfare i piú alti standards internazionali per prevenire ulteriore instabilità politica ed economica nelle terre albanesi confinanti con la Kosova e l’Albania. (È ironico che il piano di Ahtisaari dia ai serbi della Kosova la migliori protezione dei diritti delle minoranze in Europa, mentre gli albanesi in Presheva e in Montenegro sono soggetti a condizioni simili all’apartheid ancora oggi).
La Grecia e la Turchia devono riconoscere l’esistenza delle minoranze albanesi e proteggere la lingua ed i diritti culturali ed economici degli albanesi che vivono nel loro paese come cittadini o lavoratori immigrati. La Grecia, inoltre, deve risolvere la ferita infetta della popolazione albanese dei Cham espulsa dalla Grecia settentrionale durante e dopo la seconda guerra mondiale. (La Chameria è diventato il problema “palestinese” dell’Europa e richiede il rimpatrio e/o la compensazione mediante negoziati e l’attuazione di un piano concordato). Infine, la Macedonia, dominata dalla componente slava, deve implementare completamente le norme dell’accordo di Ochrid e smetterla di manipolare i partiti albanesi locali, esacerbando le tensioni tra loro—tensioni che recentemente sono degenerate in violenze.
Albania e Kosova membri dell’Unione Europea
In Albania, il governo rimane debole e ineffettivo. Un ventennio o quasi di lotte tra il partito socialista e quello democratico ha lasciato il paese immerso nella corruzione e destabilizzato dagli scandali, il piú recente, la vendita di armi cinesi a soldati statunitensi in Afghanistan, è risultato in accuse, alla nostra stessa ambasciata, di insabbiamento. Per anni i problemi dell’Albania sono stati ignorati purché il governo si mantenesse silenzioso in relazione allo status della Kosova. È venuto il tempo di insistere per standards politici, giuridici, e economici piú elevati e di essere coinvolti nella trasformazione della società, che come quella della Kosova, rimane fortemente pro-americana. Fino a quel momento, l’Albania, sfortunatamente, non sarà piú vicina all’entrata nella Unione Europea di quanto lo fosse 10 anni fa, e ciò condurrà a piú corruzione, stagnazione economica e instabilità politica.
Indipendentemente dall’eventuale ammissione di Albania e Kosova alla EU (e ogni sforzo deve essere fatto per accelerare tale adesione), la risposta non può essere solamente quella della legge, con gli albanesi rinchiusi all’interno delle loro frontiere mentre trafficanti e contrabbandieri sono intercettai e messi in prigione. La sola e realistica risposta da parte degli Stati Uniti e dell’Unione Europea per assicurare lo sviluppo economico, l’integrazione e la protezione dei diritti umani e civili. Agli albanesi si dovrebbero dare i visti che i serbi hanno ricevuto recentemente per lavorare e viaggiare in Europa. Il capitale umano della Kosova, per esempio, costituisce potenzialmente uno dei suoi migliori prodotti da esportare, con una popolazione giovane, lavoratrice e piena di iniziativa imprenditorile, con 500.000 disoccupati, e molti di piú sottoimpiegati. Gli albanesi parlano inglese, e molte altre lingue, hanno relazioni commerciali tra loro e con altri europei, e hanno una grande propensione per la democrazia.
Conclusione
La risposta per prevenire proteste violente alle condizioni esistenti nei territori albanesi non è la loro unificazione. L’occidente, guidato dagli Stati Uniti, deve assicurare alla Kosova il controllo del suo territorio evitando la separazione del nord e investendo in educazione, infrastrutture, sviluppo economico, e diritti umani per tutte le popolazioni albanesi nei Balcani. Gli Stati Uniti hanno speso piú di un miliardo di dollari guidando la NATO nella guerra contro la Serbia nel 1999. Gli USA hanno speso inoltre un ingente capitale politico nell’aprire la strada affinché la Kosova diventasse uno stato indipendente nel febbraio 2008. Sarebbe insensato abbandonare questo grande investimento delegando il futuro della Kosova e di tutti gli albanesi nei Balcani all’Unione Europea, che è sempre stata divisa sulla “questione albanese”. Se gli Stati Uniti non si attiveranno per guidare il confronto con la Russia, la Serbia e la Grecia nei Balcani, saremo costretti ad intervenire nuovamente nei Balcani, come abbiamo sempre fatto nel passato. In ogni caso, non sarebbe un modo giusto di trattare i soli veri amici che abbiamo in quelle zone—il popolo albanese.
25 luglio 2008
ex membro del Congresso Joe DioGuardi è presidente e fondatore della Albanian American Civic League.

agosto 29, 2008

Greci: in festa per il nuovo parroco D. Salvatore Oliveri

Filed under: Greci,news — giovanniorsogna @ 7:24 PM
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                               Greci, chiesa parrocchiale S. Bartolomeo, mascherone, part.

GRECI-KATUNDI

IN FESTA PER IL NUOVO PARROCO

 

La comunità arbreshe di Greci è in festa per l’ingresso del nuovo parroco D. Salvatore Olivieri che il giorno 30 agsot 2008, alle ore 18,30 viene presentato da Mons. Giovanni D’Alise vescovo di Ariano Irpino-Lacedonia. Nella solenne liturgia eucaristica sarà letta la bolla vescovile di nomina dal cancelliere vescovile Mons. Alberto Lucarelli, è prevista una numerosa partecipazione di sacerdoti della diocesi, in unione e condivisione col vescovo.

D. Salvatore è il 19 parroco della Chiesa-abbaziale di S. Bartolomeo Apostolo di Greci , un sacerdote dalle ottime qualità, egli  è  impegnato nella pastorale e ha svolto le funzioni di vice-parroco nella parrocchia di Bonito, apprezzato e stimato per la sua saggezza e capacità di accoglienza.

La comunità civile e religiosa di Greci è grata ai sacerdoti che si sono avvicendati, in particolare ricorda con stima D. Luciano Valente, il parroco che ha lasciato la parrocchia per motivi di salute, ai sacerdoti che hanno servito la chiesa in quest’ultimo periodo di tempo, in particolare a D. Rosario Paletti e D. Annibale Di Stasio.

  Greci cenni storici

 

 Il paese

 

Emana un grande fascino questo piccolo borgo, il ‘ cui toponimo rimanda chiaramente alle antiche origini greche, quando coloni ellenici decisero di stabilirsi qui, per la favorevole e strategica posizione del luogo.

Nel 535 d.C. ai tempi della spedizione del generale Belisario, voluta dall’imperatore Giustiniano, il borgo divenne un cruciale presidio fortificato, a difesa del territorio nella guerra contro i Goti. Prime notizie di Greci risalgono al 908, anno in cui l’abitato fu sac­cheggiato e distrutto dai Saraceni. Il paese conobbe una fase di espansione e di splendore con Pandolfo, principe di Benevento, che lo ricostruì nel 1039, poten­ziandone il ruolo di roccaforte a guardia della valle del Cervaro. Per lungo tempo Greci continuò ad essere un crocevia naturale lungo importanti assi viari, che assicuravano il collegamento tra le valli del Miscano e di Bovino, tra le zone interne dell’lrpinia con la Dau-nia e la Capitanata, verso il mare Adriatico. Qui si in­crociavano la Via Traiana di età imperiale con il Trat-turello Camporeale-Foggia, ramo del più importante Regio Trattura. Passato nelle mani dei Normanni, nel 1273 il paese, che insieme a Savignano e Ferrara co­stituiva la Baronia di Greci, fu donato da Carlo I D’Angiò al milite Guglielmo De Lande. Nel XIV sec. divenne feudo degli Spinelli mentre in seguito (1445) fu acquistato dai Guevara, che furono gli ultimi signori di Greci, fino all’abolizione della feudalità (1806). La situazione odierna del paese non rispecchia la vastità del territorio (32 kmq circa) e la popolazione ha subito una drastica riduzione, a causa dell’esodo di intere famiglie, che, a partire dall’ultimo evento bellico, han­no abbandonato Greci per la sua “cronica” mancanza d’occupazione. Aggirandosi tra le stradine del centro storico, immersi in un’atmosfera unica e quasi rara, trova l’accoglienza tradizionale della gente grecese.

Appuntamenti religiosi

* Processione della Via Crucis

con i tradizionali canti epici della Kalimera •Festa Patronale Madonna del Caroseno

* Festa e Fiera di S. Antonio

* Festa Patronale e fiera di S. Bartolomeo Apostolo con la rievocazione storica del Dramma Sacro del Martirio di S, Bartolomeo * Fiera nazionale del bestiame

* Agosto grecese

 

La Chiesa Parrocchiale Chiesa Madre di S.Bartolomeo Apostolo

 

 

L’edificio risale al 1601 e fu consacrato dal Cardinale Orsini, futuro Papa Benedetto XIII, nel 1704. Imponente e solenne nella sua semplicità, la facciata a “capanna” con un rosone centrale  e il portale in pietra, nel cui timpano è visibile a rilievo una croce in pietra con l’iscrizione “1681”. Attraverso una scala a doppia rampa, si accede all’interno della chiesa a croce  latina con una sola navata.

Vi si custodiscono un crocifisso ligneo del 700 e statue di santi in legno. Da notare sull’altare maggiore la bellissima statua di Maria SS.ma del  Caroseno, venerata dalla comunità albanese e arricchita di un prezioso manto in tessuto damascato, donato dalla regina  Maria Cristina di Savoia. Pregevole il dipinto ad olio attribuito alla scuola del   Guido Reni, donato dai Duchi Guevara di Bovino; una tele seicentesca  raffigurante Santa Lucia. Particolari degne di nota alcune statue  del XVIII-XIX sec., in cartapesta, modellata da artigiani locali.

 

Auguriamo al novello parroco D. Salvatore un proficuo apostolato, sostenuto dalla preghiera e dall’invito alla comunità grecese di essere unita ai suoi pastori, alla chiesa locale, e di continuare nel cammino del progresso civile e nella promozione umana e nella evangelizzazione.

 

 

 

 

 

Greci, Chiesa parrocchiale, part. Mascherone

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Giovanni Orsogna

agosto 24, 2008

Ariano Irpino, Concerti d’organo 2008, Santuario Madonna di Fatima

 

 

ARIANO IRPINO

Concerti d’organo 2008

Santuario Madonna di Fatima (Ariano Irpino)

 

L’Accademia Organistica Campana, Ente Culturale di Rilievo Regionale, l’Accademia Nazionale Arte e Musica e Spettacolo, con il patrocinio del Santuario Madonna di Fatima, hanno approntato un carnet di concerti di prestigio che valorizza lo stupendo organo a canne della Ditta Zanin.

La rassegna si inserisce nella IX stagione Concertistica 2008, “Festival  di Interpreti”. Si tratta ddell’XI edizione degli Itinerari Musicali ed Espositivi.

Il ciclo dei concerti per l’Irpinia si terranno nel Santuario Dioce4sano madonna di Fatima di Ariano Irpino, di cui il rettore e parroco D. Alberto Lucarelli, da anni promuove e sostiene numerosi concerti, ormai inseriti nella tradizione culturale organistica.

L’evento ha ottenuto il patrocinio e il contributo della Regione Campania – Presidenza della Giunta Regionale – Assessorato al Turismo.

 

Sono stati programmati 3 concerti nel corso dell’anno 2008.

 

PROGRAMMA

 

Domenica 24 agosto 2008 – Santuario Madonna di Fatima – ore 19.30

 

Concerto di      Roman Perucki, organo (Polonia)

                         Maria Perucka, violino (Polonia)

 

 

Domenica 12 ottobre  2008 – Santuario Madonna di Fatima – ore 19.00

 

Concerto di      Bernard marx ,  (Germania)

 

 

Lunedi 8 Dicembre   2008 – Santuario Madonna di Fatima – ore 19.00

Franz Hauk (Germania)

 

I concerti ad ingresso libero

Tutti sono invitati a partecipare all’evento di notevole interesse artistico.

 

agosto 3, 2008

Greci, Agosto Grecese 2008 – Festa S. Bartolomeo Apostolo

Filed under: feste patronali 2008,Greci. S. Bartolomeo Apostolo,news — giovanniorsogna @ 7:03 am

Brochure Festa S. Bartolomeo Apostolo- agosto grecese 2008

Greci, Agosto Grecese 2008 – Festa di S. Bartolomeo Apostolo

Brochure programma festa S. Bartolomeo Apostolo 2008
La Parrocchia di S. Bartolomeo Apostolo di Greci e il Comitato feste patronali hanno reso noto il programma delle feste religiose e civili di S. Bartolomeo Apostolo e dell’Agosto Grecese 2008.
Si pubblica il programma. Per l’occasione è stato è stato pubblicato una bella brochure dell’evento.
Si ringraziano i sacerdoti D. Rosario Paoletti e D. annibale Di Stasio con vigile impegno pastorale stanno vicini alla comunità grecese.
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Vita del SantoApostolo martire nato nel I secolo a Cana, Galilea; mori verso la metd del I secolo probabilmente in Siria. Lapassione dell’ apostolo Bartolomeo contiene molte incertezze: la storia della vita, delle opere e del martirio del santo e inframmezzata da numerosi eventi leggendari. II vero nome dell’ apostolo e Natanaele. II nome Bartolomeo deriva probabilmente dall’aramaico «bar», figlio e «tolmai», agri-coltore. Bartolomeo giunse a Cristo tramite I’ apostolo Filippo. Dopo la resurrezione di Cristo, Bartolomeo fu predicatore itinerante (in Armenia, India e Mesopotamia). Divenne famoso per la sua facoltà di guarire i malati e gli ossessi. Bartolomeo fu condannato alia morte persiana: fu scorticato vivo e poi crocefisso dai pagani.La calotta cranica del martire Bartolomeo si trova dal 1238 nel duomo di San Bartolomeo, a Francoforte.
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luglio 30, 2008

Ariano Irpino. Ariano, storia e assetto urbano, nuova pubblicazione.

Filed under: Ariano,news,pubblicazioni,storia — giovanniorsogna @ 2:19 PM
Copertina del nuovo libro di storia: Ariano storia ed assetto urbano, Avellino, 2008
cfr. dal sito www.http://arnanah.wordpress.com

ARIANO IRPINO
Nuova pubblicazione di storia
ARIANO STORIA ED ASSETTO URBANO

Come annunciato finalmente avrà la luce il nuovo testo di storia arianese, frutto di intense e ricche ricerche di Cesare De Padua e Pasquale Giardino, nel mese di agosto prossimo sarà presentato un ‘opera storica di notevole spessore documentale, per i tipi di Ruggiero di Avellino, da titolo: Ariano storia ed assetto urbano dalle origini al tramonto dell’età moderna, Avellino, 2008, 1° volume di pagine 648, corredato da un ricco apparato iconografico e di cartografie.
E’ un’opera a carattere enciclopedico che vaglia l’evoluzioone storico-urbanistica della città del Tricolle, che sicuramente inciderà nella riflessione storico-critica. Dopo le pubblicazioni del Vitale, del Flammia e di altri autori arianesi e non, ha il pregio di offrire una nuova visione confortata da inoppugnabili documenti storici inediti di archivi e biblioteche.
Una lettura e riflessione intrigante e a volta graffiante che analizza i fatti storici con intelligenza e carattere non comune.
La nuova pubblicazione inaugura il ciclo di eventi e rassegne della nuova Associazione culturale “Arnanah di Ariano di cui Cesare De Padua ne è il presidente.
E’ in preparazione anche una mostra documentaria che espone in anteprima una sintesi della storia arianese, che costituirà un evento per la città.
Auguro un successo editoriale e di critica.
Un anticipo ne viene data dalla brillante prefazione del Prof. Stanislao Scapati:
Una storia che, in nome della realtà obiettiva, impietosamente quanto imparzialmente, mette in luce, senza timori o falsi pudori, come nella realtà si sono svolte le vicende cittadine, non risparmiando, come è compito degli storici, critiche e condanne alla parte non sana della città, tutta avidamente predatrice dei beni pubblici, patrimonio comune di un popolo rimasto a bocca asciutta a vantaggio dei pochi che, tra pretese di nobiltà e privilegi di ogni genere, monopolizzano il potere politico”
(Dalla Presentazione di Stanislao Scapati).
F.to 17×24, pagine IV + 684 + 48 pagine fuori testo di illustrazioni e mappe a colori

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In occasione della pubblicazione del primo volume di Ariano. Storia e assetto urbano,
l’associazione Arnanah organizza una mostra sulla storia della città.
8 – 14 agosto
Via D’Afflitto 69 (presso la piazzetta Giorgione)

Materiali iconografici, cartografici e documentali

Maggio 2, 2008

Ariano Irpino. Lectura Dantis

Filed under: Ariano Irpino,cultura,news — giovanniorsogna @ 4:25 PM

Ariano Irpino… Lectura Dantis Ariano Irpino, Villa comunale e monumento al poeta Pietro Paolo Parzanese

Col patrocinio dell’Assessorato alla Cultura della città di Ariano Irpino, sono state organizzate quattro serate speciali dedicata alla poesia di Dante Alighieri.
la lectura Dantis saranno curate dal prof. Nicola Prebenna, poeta e scrittore arianese.
Gli appuntamenti si terranno presso la Sala Pasquale Ciccone della Biblioteca Civica P. S. Mancini della città del Tricolle, alle ore 18,30.
Ecco le date previste:
  • Sabato 3 maggio 2008
  • sabato 10 maggio 2008
  • sabato 17 maggio 2008
  • sabato 24 maggio 2008.

Gli appuntamenti sono d’ìundubbia qualità ed interesse, si invita tutta la cittadinanza, le scuole e gli alunni.

L’ingresso è libero.

febbraio 4, 2008

In difesa dell’ambiente e del creato… contro lo scempio ambientale

Filed under: diocesi,news,vescovo — giovanniorsogna @ 10:55 am
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Con piacere diamo la notizia del novello sito della diocesi di Ariano Irpino-lacedonia, auguriamo ogni successo ed un proficuo lavoro alla sua redazione per essere un ponte tra la gente ed un’oppurtinità per gli irpini e i fedeli. INVITO TUTTI VISITARLO SPESSO…
BENVENUTO: www.diocesiarianolacedonia.it/
I lettori e i fedeli possono scrivere al Vescovo Mons. D’ALISE
vescovo@diocesiarianolacedonia.it
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Apprendiamo con piacere la scelta felice di Mons. Giovanni D’Alise, del nostro Vescovo apprezziamo le doti di grande prestigio e di umanità per la difesa della natura e del Creato in questo lembo di territorio irpino.
E’ in perfetta sintonia con il messaggio dei Vescovi della Campania. Grazie don Giannino…
L’interoarticolo è visibile sul giornale diocesano IN CAMMINO, in distribuzione presso le parrocchie della diocesi ed è on-line, sul sito:
www.fatimaariano.it
www.diocesiarianolacedonia.it/

Il Vescovo D’Alise della Diocesi di Ariano Irpino – Lacedonia
Ansa / venerdi 1 Febbraio 2008 ´Napoli e la Campania sono state messe in ginocchio perche´ non si e´ governato per il bene della popolazione ma si e´ gestito un potere: e´ una differenza enorme´´. Il vescovo della diocesi di Ariano Irpino-Lacedonia, monsignor Giovanni D´Alise, riflette ad alta voce con l´Ansa sull´emergenza rifiuti e, richiamandosi al documento dei vescovi della Campania, ribadisce ´´la condanna senza sconti della situazione che si e´ venuta a creare e l´invito, a chi ne ha la responsabilita´, a trarne le conseguenze´´.Monsignor D´Alise si dice anche ´´impressionato dal silenzio e dal nascondimento di tanti politici´´ che diventa un ´´chiaro e istruttivo messaggio per il futuro: ´´Dobbiamo far funzionare meglio l´arma del voto, fare maggiore attenzione. Non e´ umano, non e´ giusto – sottolinea il prelato – convivere con una situazione in cui bisogna inginocchiarsi davanti al potere per il posto ad un figlio, per migliorare la propria posizione´´.
Il richiamo alla politica di perseguire il bene comune diventa ancora piu´ severo ed esplicito quando monsignor D´Alise prende atto dell´´´infimo livello a cui siamo scesi´´. ´´La politica ha cancellato il riferimento etico e morale: i direttori generali che stanno li´ per appartenenza politica prima ancora che per capacita´, cosi´ per i primari fino ai concorsi nei quali e´ gia´ pronto l´elenco dei vincitori: sono segnali di non democrazia, di una liberta´ che stiamo perdendo´´. In particolare, ai cristiani impegnati in politica, il vescovo chiede ´´conversione ed esempio´´, ricordando, con Rosmini, che ´´la politica e´ l´atto piu´ grande di carita´ che si possa compiere´´.
Ad ognuno la sua parte, e la chiesa locale non si tira indietro nel fare la propria. Per il vescovo, proprio sulla scorta dei segnali positivi che si muovono tra Roma e l´Irpinia, bisogna gia´ ´´entrare nella logica del dopo emergenza´´ e nella lettera pastorale alla Diocesi in occasione della Quaresima, viene non a caso sottolineata la necessita´ di ´´un cambiamento di mentalita´ nei confronti della natura, non piu´ solo sfruttamento senza legame etico ma soprattutto la nascita di nuovi stili di vita piu´ sobri e meno consumistici.
Altrimenti – scrive monsignor D´Alise nella lettera che verra´ resa pubblica a giorni – ci ritroveremo come la volpe che muore sazia nel pollaio. Stiamo facendo la stessa cosa: ci siamo buttati nel pollaio del consumismo e adesso non riusciamo ad uscirne´´. Sulla eventualita´ della riapertura della discarica di Difesa Grande, monsignor D´Alise ripete che sarebbe ´´una grande beffa, tanto piu´ in presenza di un´altra discarica, a poca distanza, prevista a Savignano Irpino. Quasi che questo territorio debba essere castigato, come capiscono anche i piu´ semplici. Il fatto che si sta dialogando e che anche la Provincia di Avellino si sia mossa per chiedere un maggiore equilibrio delle scelte, da´ fiducia´´.
Il vescovo e´ ´´compiaciuto´´ del fatto che anche l´amministrazione comunale di Ariano Irpino ´´sta trovando le strade del dialogo uscendo da quell´atteggiamento del no assoluto´´.´´Vorrei incitare i concittadini e l´amministrazione comunale a proseguire su questa strada e a ripensare il senso della politica, che non e´ solo idealita´ ma anche pragmatismo, altrimenti corriamo il rischio di non uscire dall´isolamento in cui siamo stati posti´´. In conclusione, monsignor D´Alise torna sul sostegno, criticato da alcune parti, che i sacerdoti della diocesi hanno offerto alla protesta di Ariano Irpino.
´´Non seguiamo l´istinto ma il Vangelo. La chiesa – precisa il vescovo – non e´ mai contro qualcuno ma sempre in favore di qualcuno o qualcosa, in una logica dominante in cui c´e´ la contrapposizione tra bianco e nero, amico nemico, che ti chiede se stai di qua o di la´. Noi vogliano dare esempio e testimonianza di una logica dell´amore che va oltre le contrapposizioni per rompere gli steccati e tentare sempre mediazioni e possibili alleanze´´. Una posizione scomoda, ammette monsignor D´Alise, un po´ come essere messi in croce. ´´Da una parte ci hanno bacchettato forte, quasi che i colpevoli dell´emergenza fossero i vescovi che si sono messi al fianco del proprio popolo; dall´altra, se non ci esponiamo apparendo come tribuni, che non e´ il nostro ruolo ma di altri, perdiamo la stima dei nostri fedeli che molte volte vivono essi stessi la logica della contrapposizione´´.
´´La Chiesa sta con il popolo che ha sposato. Anche quando dovessero non condividere una scelta, hanno pero´ il ruolo di indicare la strada del Vangelo, della non violenza, della prudenza ma soprattutto la strada del reciproco: una cosa e´ gridare i propri diritti, altro e´ usare la violenza per affermarli´´. E agli arianesi in modo particolare, il vescovo fa sapere di ´´stare tranquilli´´. ´´Sto dalla loro parte. I modi possono essere diversi e su questi forse non sempre ci siamo capiti ma il tempo da´ ragione alle cose. L´importante e´ la sincerita´ nel modo di porsi e di collaborare al bene della comunita´´´.
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